Regione Autonoma della SardegnaRegione Autonoma della Sardegna 

Un paesaggio dalle geometrie addolcite, contornato in lontananza dalle catene montuose del Goceano, che si ergono a protezione dell'estesa vallata su cui si estende il paese di Benetutti. Il fiume Tirso e il Rio Minore ne attraversano il territorio, arricchito da acque salutari, la cui presenza ha dato notorietà al paese sin dall'antichità.

 

La vegetazione
Nel territorio di benetutti si possono incontrare boschi di tasso, roverella, agrifoglio, aceri e pini larici, mentre ai piedi delle foreste non è raro trovare la macchia mediterranea con il mirto, il lentisco, il biancospino, la ginestra, la rosa selvatica, il rovo, l'asfodelo e il cardo selvatico.
Negli spazi aperti abbondano molte specie selvatiche, come la malva arborea, in sardo "navra", l'euforbia "sa lua", la cicuta "s'uddureddu", la lavanda selvatica "s'archimissu", l'artemisia "s'assensu" e il sedano d'acqua "su jujuru".

La fauna
Fino a 150 anni fa l'intera zona costituiva un'importante oasi faunistica, con la presenza di cervi, daini, cinghiali, volpi, lepri e martore. Le diverse specie trovavano l'habitat ideale nei pendii della catena montuosa del Goceano, e le vaste foreste fornivano cibo sufficiente. Intorno agli anni trenta del secolo scorso la caccia indiscriminata causò la scomparsa degli ultimi daini e dei cervi, il cui ricordo rimane nei toponimi come "Messencherva", località nel territorio comunale. Delle numerose specie selvatiche diffusissimo è oggi il cinghiale, così pure il riccio e la volpe, inoltre sopravvivono bene anche la martora e il gatto selvatico. Nelle campagne del paese vi è la presenza di numerose specie di volatili. Una complessa avifauna tra cui si annoverano il picchio rosso, l'upupa, il verdone, la quaglia, il fringuello, ma anche il coloratissimo cardellino, lo scricciolo, la nottambula civetta e numerosi rapaci: sparvieri, astori, falchi, gheppi e poiane. Nel sottobosco trovano sostentamento le pernici e le beccacce e non mancano anche le tortore. Lungo il Tirso sono molto comuni la gallinella d'acqua e il germano reale.
Chiese e Monumenti
Segno di grande devozione, le chiese sono presenti numerose nel territorio di Benetutti, solitamente edificate in punti ben visibili ed elevati.
Tra queste spicca la chiesa parrocchiale dedicata a Sant'Elena Imperatrice, la cui costruzione risale, secondo i più antichi documenti, al 1618, anche se la struttura denota un'edificazione effettuata in tre tempi, la più antica delle quali risalirebbe al 1400. Del 1670 è, invece, il bel campanile, la cui cupola raggiunge i 25 metri. All'interno si conservano in buono stato quattro quadri riferiti al Maestro di Ozieri, unico pittore sardo del cinquecento conosciuto anche in ambito nazionale ed estero, sicuramente appartenente alla scuola michelangiolesca. Le tele sono conosciute come "il retablo di Sant'Elena", rappresentanti rispettivamente la crocifissione, il ritrovamento della vera croce, la prova della vera croce e Sant'Elena.
Tra le statue lignee di notevole valore artistico, presenti nella Chiesa parrocchiale, non si può non citare quella di S. Michele, rappresentato mentre calpesta il demonio.
Risalente agli inizi del 1600 è la chiesa di S. Croce, sede della confraternita omonima.
Da visitare sono anche le Chiese di S. Timoteo e S. Rosalia.
Interessante la chiesa di S. Salvatore, nella parte più antica del paese, il cui stile mostra un'asimmetria del tutto particolare. Due le chiese campestri: Beata Vergine di Boloe e Santa Barbara. Degna di nota la chiesa campestre di S. Saturnino, dell'XI secolo, poggiante su un preesistente nuraghe, da sempre sotto la giurisdizione ecclesiastica del parroco di Benetutti, anche se attualmente il territorio su cui poggia la chiesa appartiene.

Amministrazione

Servizi

Scopri Il comune

Documenti

Comune di Benetutti

Corso F. Cocco-Ortu, 76

07010 Benetutti (SS)

C.F. 00289880908

P.I. 00289880908

Altri Contatti

Telefono 079.797900

fax 079.796323

mail: protocollo@comune.benetutti.ss.it

PEC. protocollo@pec.comune.benetutti.ss.it

 

torna all'inizio del contenuto